Il passaggio (Italian Edition) by Cynthia Sguazzin

Il passaggio (Italian Edition) by Cynthia Sguazzin

autore:Cynthia Sguazzin [Sguazzin, Cynthia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Les Flâneurs Edizioni
pubblicato: 2024-07-22T00:00:00+00:00


Capitolo 17

Una mattina d’aprile, quando la strada scorreva come il Tagliamento, alimentata da lastre di liquido che si staccavano dai tetti innevati sciolti dal sole, Liliana stava al lavandino della cucina a lavare pentole e tegami che non aveva pulito la sera prima. Mentre lucidava il metallo con uno strofinaccio, guardò fuori dalla finestra. C’era la casa di Margie, un luogo nel quale si sentiva sempre più benvenuta e a suo agio. Accanto, c’era un’altra casa, uguale, tranne che per il colore, quella di Margie era gialla e quell’altra verde. Ci viveva una coppia di mezza età, senza bambini. Margie le aveva raccontato che l’uomo, Steve, lavorava nell’ufficio della fonderia e Liliana lo vedeva spesso andare e venire in auto. Non alzava mai la testa e non si guardava intorno quando usciva o rientrava. La donna, Darlene, veniva da qualche parte nel sud, vicino a Vancouver, le aveva spiegato Margie. Una nativa canadese. Sembrava non avere amiche, anche se ogni tanto si presentava inaspettatamente a prendere un caffè da lei. Un giorno del febbraio appena trascorso, Liliana era seduta al tavolo della cucina dell’amica quando qualcuno aveva bussato alla porta, ed era lei, Darlene, senza cappotto e apparentemente ignara della neve che le si era accumulata sulla testa e sulle spalle. Era rimasta seduta accanto a Liliana, ma era chiaro che si sentisse a disagio per aver trovato una sconosciuta. Margie aveva fatto del suo meglio con farla partecipare alla conversazione. Ma Darlene parlò poco, sorseggiando il caffè e fumando, facendo domande a monosillabi e tenendo gli occhi bassi. E quando si era alzata per andarsene, a Liliana era parso che barcollasse un po’.

Non appena se ne fu andata, le due amiche si scambiarono sguardi interrogativi. «Ma è…?» chiese Liliana con esitazione.

«Già, un pochetto. Penso che beva perché è spesso sola. Il marito è al lavoro e sembra che viaggi ogni tanto. A volte se ne sta via per settimane. E lei appare qui».

«Che brutto. Perché non la porti a casa mia qualche volta?».

Margie annuì. «Sì, ci proverò. Ma è difficile parlarle. Sembra che voglia stare sola».

***

Erano quasi le dieci e sebbene Liliana avesse visto Margie andare dal dentista, stava ugualmente aspettando che bussasse alla porta della cucina. Non veniva tutte le mattine, solo quando aveva “bisogno di un po’ di compagnia”. Liliana aspettava con ansia quelle sedute, molto di più di quanto volesse ammettere; la sua amicizia con Margie aveva segnato l’inizio della sua vera vita in Canada. Si sentiva un po’ in colpa per i sentimenti che provava, come se stesse tradendo gli amici italiani, ma stava imparando tanto. Era come se fosse stata chiusa in una stanza buia prima di incontrarla e ora stava aprendo gli occhi e si guardava intorno. C’era vita da vivere al di fuori della sua casetta e lei gliela poteva mostrare.

Per qualche motivo quel giorno non c’era scuola e Liliana aveva accettato di badare ai due figli di Margie mentre era dal dentista. Sentiva le loro voci fuori e a volte, dal bancone della cucina, li vedeva giocare con i loro amici in strada.



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